La chiesa di San Bartolomeo, a Indemini, viene citate per la prima volta nel 1213, ma esisteva probabilmente da prima. Già nel 1505 disponeva di un proprio sacerdote. Nel 1591, il vescovo Ninguarda di Como ne fa una descrizione dettagliata: essa è «lontano da Locarno due miglia per aqua et cinque per montagna, […] con cappella maggiore voltata e dipinta, altare grande, battistero in pietra bianca e cimitero consacrato attorno alla chiesa».
Durante i secoli, l’edificio è stato più volte modificato. Nel Seicento si costruisce la cappella del Rosario e una nuova sacrestia. Tra il 1758 e il 1780 vengono rifatti il coro e l’altare maggiore in marmo. Altri lavori importanti avvengono nel 1840, 1859 e 1873. L’interno conserva preziosi oggetti sacri preziosi del XVII e XVIII secolo.
Si narra che, nei giorni di nebbia fitta, il campanile della chiesa si mettesse a suonare da solo, tanto che gli abitanti dicevano fosse San Bartolomeo in persona a ricordare ai fedeli di non mancare alla messa.
Oggi la chiesa si presenta armoniosa e integra elementi antichi con decorazioni tipiche della regione alpina. È un luogo ricco di storia, tradizione e spiritualità.
Il progetto
Questo edificio sacro, che da secoli accompagna la vita spirituale della comunità, necessita oggi di urgenti lavori di restauro. Le pareti interne, in particolare lato ingresso e lato cimitero, sono colpite da umidità di risalita e richiedono la rimozione e il rifacimento dell’intonaco con materiali adeguati.
Nella cappella laterale verso valle, infiltrazioni dal tetto hanno danneggiato l’intonaco vicino al cornicione: si interverrà con risanamento, tinteggiatura e rifacimento delle decorazioni. Il progetto comprende anche il rifacimento parziale del tetto e la sistemazione della copertura in piode.
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